L’uomo non dispone soltanto di una memoria mentale e genetica, ma anche di una memoria muscolare, che registra e archivia il vissuto della persona, come ad esempio i traumi, gli incidenti, il modo e la posizione con cui si svolge un determinato lavoro, eventi legati alla nostra nascita ed addirittura alla vita intrauterina.
I muscoli e tutto il sistema miofasciale, dalla cute fino all’inserzione ossea dei tendini e legamenti mantiene una memoria del dolore e, proprio per conservare il ricordo dell’accaduto, rimane contratto.
Da qui la necessità di effettuare un’approfondita Valutazione Posturale prima di iniziare un percorso di rieducazione posturale che prevede esercizi mirati e la differenza tra fare esercizi in modo meccanico, che non favorisce la messa in relazione di una contrattura con un episodio accaduto, e fare esercizi con la presenza e supervisione di un esperto in posturologia che avrà studiato gli esercizi giusti per la risoluzione del problema.
A quel punto, durante la sessione di esercizi, la persona potrà essere rilassata e concentrata esclusivamente su quanto sta facendo, seguendo un preciso percorso terapeutico.
Questa attitudine ci mette nella condizione di essere pronti a osservare varie possibili relazioni tra lo stato di rigidità muscolare e i traumi vissuti, agevolando il rilascio delle varie contratture attraverso la nuova consapevolezza acquisita.
Molto frequentemente si tende a rievocare il ricordo del trauma vissuto senza che se ne faccia richiesta.
Esternare e rivivere questi momenti, velocizza il processo di recupero.
Per fare un esempio possiamo pensare a un bambino appena nato che viva situazioni di deprivazioni affettive.
La frustrazione di questa situazione è alla base del carattere orale, che riguarda lo scarso o insufficiente apporto di nutrimento, contatto ed amore.
Ad esso corrispondono determinate caratteristiche fisiche quali: braccia protese avanti alla ricerca della mamma, piede cavo, muscoli del collo iper contratti, difficoltà degli occhi a convergere, iperlassità legamentosa, estremità fredde (mani e piedi).
Queste caratteristiche verranno conservate da adulto e, nel caso si intervenga su questi gruppi di muscoli non di rado vengono rivissute le sensazioni di angoscia provate tanti anni prima.
Senza però portare alla coscienza questa situazione sarà molto difficile liberarci di queste tensioni.
Il corpo fisico, al contrario della mente, ricorda tutto e molto bene, potremmo dire che ha una memoria da elefante!
Bisogna pertanto ascoltarlo per riconoscerne il linguaggio e condurlo lungo un percorso di riarmonizzazione che sciolga queste tensioni responsabili di dolori anche cronici.